Fontivegge e le Forze armate
L'ESERCITO SI: L'ESERCITO NO!
È bene per Perugia?
Come
possiamo valutare, senza pregiudizi di posizioni politiche ciò che è
bene fare e come farlo?
In
definitiva e oggettivamente è bene chiamare i militari sperando che
si concretizzi qualcosa di positivo e soprattutto di definitivo
oppure è opportuno prendere il toro per le corna, quello che non è
stato fatto fino ad ora (e con ciò mi riferisco negli anni passati
dal centro-sinistra come dal centro-destra ora in carica), per dare
uno scossone significativo, prendendo seri provvedimenti e non i
mercatini, i concerti o le altre manifestazioni che non garantiscono
in nessun modo lo slogan, perché fino ad ora di questo si tratta,
"Riprendiamoci i nostri spazi"?
È
facile capire, condividendolo o no, l'atteggiamento dei vari gruppi
e partiti politici e le rispettive posizione prese, per la
possibilità o meno di far intervenire l'Esercito nella situazione
che, purtroppo da molto tempo è stata lasciata solo alle buone cure
della Polizia di Stato ed all'Arma dei Carabinieri (e io aggiungo;
meno male ci sono loro a fare un'eccellente lavoro) si verifica ancora nella zona della stazione di
Fontivegge e dintorni la quale, ad onor del vero, ne porta la
bandiera per altri quartieri che non se la passano bene, se non male
come la zona in questione. Ma tutto ciò, va a vantaggio dei
cittadini o è un'arma da utilizzare per le battagli politiche che,
ogni giorno, vengono intraprese per altri scopi?
I
giochi politici sono sempre i medesimi e questa situazione, nel pro e
nel contro, non fa altro che ripetere lo stesso ritornello e schema
di sempre!
Ma
il punto non è questo; cioè realizzare questo intervento per
ragioni di parte e chi non lo vuole per ragioni altrettanto di parte,
dettate dalla propria ideologia e degli obbiettivi che,
singolarmente, la destra e la sinistra, vogliono rispettivamente
raggiungere.
La
vera valutazione da fare è se c'è o no, nella oggettività della
problematica specifica , il fattore della criticità (e a noi sembra
di no), il quale, è l'unico motivo valido per giustificare tale
intervento, avvalendosi della possibilità che dà l'operazione
"Strade sicure" con la sua specifica caratteristica, giocoforza
obbligata, di essere delimitata nel tempo e quindi non configurata
con un carattere continuativo. La quale caratteristica di
temporaneità, mi sembra il nocciolo della questione in quanto,
"fatta la grazia gabbato lo Santo" e cioè: una volta partito
l'Esercito dal posto i topi torneranno a ballare più arzilli di
prima perché spalmati, nel frattempo, nei posti della città dove i
militari sono assenti continuando, in buon conto, a realizzare i
propri crimini!
C'è
poi un secondo aspetto molto importante da non sottovalutare, in nome
di quella tanto decantata partecipazione attiva dei cittadini, da
tutti i partiti proclamata, prima di prendere decisioni in merito.
Alcune
Associazioni e Comitati, tra cui anche "Perugia: Social City", si
sono impegnate nelle varie parti di Perugia, ed anche con notevoli
sacrifici personali, su un progetto, voluto dal Comitato "Progetto
Fontivegge", di raccogliere le firme per poter presentare una
petizione, a chi di dovere, per chiedere la costituzione di un posto
fisso di Polizia, 24 ore su 24 ore, nel quartiere, intendendo questo
provvedimento come essenziale per un reale contenimento del crimine.
Il
progetto sta andando avanti con grande successo e si concluderà il 7
novembre 2016 con un numero di firme più che sufficienti per
realizzare tale obbiettivo. Ma, purtroppo, un simile concreto lavoro
dei cittadini ci sembra che passi quasi del tutto inosservato nelle
stanze del potere comunale quando, invece, potrebbe e dovrebbe,
rappresentare una valida alternativa alla chiamata dei militari. Non
lasciamo che questo sforzo di volontà, per aumentare concretamente
la sicurezza urbana, vada sprecato.
Il
Sindaco, la Giunta e tutto il Consiglio comunale, valuti tale
possibilità perché, in definitiva, chiedere un intervento esterno,
ci vedrebbe ritornale negli anni precedenti al 2014, dove la nostra
città veniva considerata da tutto il Paese come "LA CAPITALE DELLA
DROGA".
Giampiero
Tamburi
(Coordinatore
P:SC)